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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

Festa della Mamma. Un augurio anche in CAA

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Con l’occasione della Festa della Mamma oltre ai nostri auguri in CAA, ci pare significativo segnalare questa bella iniziativa, che si ripete da alcuni anni ormai, di un periodico di Asti. Un piccolo mattoncino nella costruzione di una società più inclusiva e attenta ai diritti di tutti. "Migliaia di bambini ringraziano le loro mamme per tutto quello che fanno per loro. Messaggi colmi di amore e tenerezza, capaci di strapparti un sorriso che sale dal cuore ...". Così apre la pagina con l'inserto dedicato alla festa della mamma del giornale Nuova provincia di Asti, che da molti anni pubblica i messaggi raccolti nelle varie scuole astigiane dai bambini che le frequentano. Da due anni vi è uno spazio dedicato, in prima pagina, ai messaggi dei bambini che usano la CAA. Una bella iniziativa, di forte impatto, che offre un’occasione di diffusione e conoscenza della CAA alla cittadinanza astigiana, oltre che dare l'opportunità a ogni bambino di scrivere il propri

Giornata europea per il Diritto alla Vita Indipendente.

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Oggi, 5 maggio 2019, nel celebrare la giornata europea per il diritto alla vita indipendente per le persone con disabilità, si deve ricordare come tale diritto continui ad essere prevalentemente disatteso e sempre più compresso nelle sue prospettive e potenzialità per l intera società. Tale preoccupante inerzia, quando non vera e propria deriva politico-amministrativa, è stata denunciata dal Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità nelle sue Osservazioni Conclusive sull’implementazione della Convenzione ONU in Italia (Legge 18/09, il cui art. 19 riguarda la “vita indipendente”), che ha stigmatizzato, in particolare, la diminuzione delle erogazioni (anche tramite riassegnazione di risorse economiche) finalizzate “alla promozione e alla garanzia di accesso alla vita indipendente per tutte le persone con disabilità nelle loro comunità di appartenenza” (e la correlata “tendenza a re-istituzionalizzarle”). La criticità e la precarietà della situazione genera